Domenico Torta

Il Museo del Paesaggio Sonoro è stato realizzato grazie alla passione di un uomo, Domenico Torta, che da anni si dedica alla raccolta dell’importante patrimonio della musica popolare del Piemonte. L’impegno di lavoro e gli studi in più settori della musica, uniti ad un profondo legame con la terra e con la gente, gli hanno permesso di consolidare una visuale “a 360°”, per esaminare a fondo e riunire i molteplici elementi sonori, strumenti, oggetti, documenti e testimonianze di una cultura.

Attività di ricerca

L’allestimento del Museo del Paesaggio Sonoro prevede l’acquisizione di materiali documentari per la quale è necessario la collaborazione della popolazione.


Attività di ricerca in corso

Progetto SAMIC (Sound Archives & Musical Instruments Collection). Un progetto dell’Università di Torino per il Museo del Paesaggio Sonoro (link alla pagina del progetto)


Sono già state effettuate ricerche in questi ambiti:

  • La tradizione dei “Müsicant” e il “Bal a corda”
  • I repertori cantati
  • Filoni di musica legata ad occasioni cerimoniali e rituali
  • La tradizione dei “Carri processionali” e dei “Fini dicitori”
  • I Riti della Settimana Santa
  • La tradizione campanaria
  • La costruzione e l’uso degli strumenti effimeri e primaverili
  • La costruzione e l’uso dei richiami da caccia

Pubblicazioni

Domenico Torta e I Musicanti di Riva presso Chieri

  • “Saré l’uss e buté fòra ‘l gat!” (Chiudete la porta e mettete fuori il gatto!), Edizioni FolkClub Ethnosuoni, aprile, 2008 – In questo cd, Domenico Torta ha sintetizzato il repertorio del gruppo, mettendo insieme quatriglie del “ballo a corda”, canti della tradizione, filastrocche, baudëtte, e una ninna-nanna (cantata da Giuseppina Tamagnone, 82 anni, mamma di Domenico), tenuti insieme dalla cornice dell’ultimo spettacolo teatrale messo in scena da I Musicanti (“Se ij bogianen a bogio… pòrca miseria!”)

   http://www.folkclubethnosuoni.com/html/schede/torta.html

 

Febo Guizzi, Per un museo del paesaggio sonoro

  • Pubblichiamo qui un testo, scritto da Febo Guizzi nel 2007 e intitolato Per un museo del paesaggio sonoro. Esso è testimone eccellente di un itinerario di riflessioni personali e condivise che condussero all’ideazione di uno spazio dedicato alle manifestazioni musicali di una tradizione localizzata, così come di un luogo concreto per ragionare sulla presenza del suono in una prospettiva universale. Queste pagine di profonda analisi erano rivolte ai suoi più stretti collaboratori impegnati nella progettazione del Museo del Paesaggio Sonoro di Riva presso Chieri e voleva servire congiuntamente a chiarire gli intenti programmatici e le “premesse scientifiche” dell’operazione alle figure allora coinvolte in una prima ipotesi di allestimento. Il documento riprodotto è di proprietà del Museo del Paesaggio Sonoro che ne conserva l’originale presso i suoi Archivi.

   Febo Guizzi – Per un museo del paesaggio sonoro

 


Ricerca e documentazione

Il progetto per il nuovo allestimento del Museo del Paesaggio Sonoro prevede l’acquisizione di materiali documentari per la quale è necessaria una stretta collaborazione tra le organizzazioni culturali e la popolazione.

Museo civico del Paesaggio Sonoro - Palazzo Grosso, Piazza Parrocchia 4 - 10020 Riva presso Chieri (TO) - PI 01788940011 - Crediti